Messaggio di Papa Francesco
Dialogo fra generazioni, educazione e lavoro:
strumenti per edificare una pace duratura
«Come sono belli sui monti i piedi del messaggero che annuncia la pace» (Isaia 52,7). In ogni epoca, la pace è insieme dono dall’alto e frutto di un impegno condiviso. C’è, infatti, una “architettura” della pace, dove intervengono le diverse istituzioni della società, e c’è un “artigianato” della pace che coinvolge ognuno di noi in prima persona. Vorrei qui proporre TRE VIE per la costruzione della pace.
1. DIALOGARE FRA GENERAZIONI per edificare la pace
Mentre lo sviluppo tecnologico ed economico ha spesso diviso le generazioni, le crisi contemporanee rivelano l’urgenza della loro alleanza. Da un lato, i giovani hanno bisogno dell’esperienza esistenziale, sapienziale e spirituale degli anziani; dall’altro, gli anziani necessitano del sostegno, dell’affetto, della creatività e del dinamismo dei giovani. L’ambiente stesso, infatti, «è un prestito che ogni generazione riceve e deve trasmettere alla generazione successiva».
2. L’ISTRUZIONE E L’EDUCAZIONE come motori della pace
Negli ultimi anni è sensibilmente diminuito, a livello mondiale, il bilancio per l’istruzione e l’educazione, considerate spese piuttosto che investimenti.
Le spese militari, invece, sono aumentate, e sembrano destinate a crescere in modo esorbitante. Un Paese cresce quando dialogano in modo costruttivo le sue diverse ricchezze culturali: la cultura popolare, la cultura universitaria, la cultura giovanile, la cultura artistica e la cultura tecnologica, la cultura economica e la cultura della famiglia, e la cultura dei media.
3. Promuovere e assicurare IL LAVORO COSTRUISCE LA PACE
Il lavoro è espressione di sé e dei propri doni, ma anche impegno, fatica, collaborazione con altri, perché si lavora sempre con o per qualcuno. In questa prospettiva marcatamente sociale, il lavoro è il luogo dove impariamo a dare il nostro contributo per un mondo più vivibile e bello.
È più che mai urgente promuovere in tutto il mondo condizioni lavorative decenti e dignitose, orientate al bene comune e alla salvaguardia del creato. Occorre assicurare e sostenere la libertà delle iniziative imprenditoriali e, nello stesso tempo, far crescere una rinnovata responsabilità sociale, perché il profitto non sia l’unico criterio-guida.
Cari fratelli e sorelle! Mentre cerchiamo di unire gli sforzi per uscire dalla pandemia, vorrei rinnovare il mio ringraziamento a quantii sono impegnati per garantire l’istruzione, la sicurezza e la tutela dei diritti, per fornire le cure mediche, per agevolare l’incontro tra familiari e ammalati, … – Francesco
Giovedì 6 gennaio, Epifania, non potremo fare il corteo, ma alle ore 15.30 ci sarà la preghiera con l’arrivo dei Magi in Basilica per tutti i bambini della comunità pastorale
SEGRETERIA della Comunità Pastorale
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