MEMORIA DEI DEFUNTI
Perché e come pregare per i defunti.
Possiamo lasciarci aiutare dalla preghiera delle litanie dei santi per trovare risposte.
1. Conforta, o Cristo, i tuoi fratelli in pianto. Nell’orto degli ulivi Gesù, quando si avvicina la sua morte, dice ai suoi discepoli: “Restate qui e pregate per non cadere in tentazione”. La tentazione è quella di perdere la fede. Ogni volta che la morte ci porta via una persona cara noi ci sentiamo sconfitti. Il nostro amore non è stato sufficiente per difendere la sua vita. Ci sentiamo smarriti e ci chiediamo se vale la pena di amare ancora, ricominciare ad amare altre persone. Davanti alla morte noi ci accorgiamo che l’amore ha bisogno, non solo di tutta la vita, ma della vita eterna. Perciò chiediamo al Signore: “Tu che ci hai messo nel cuore il desiderio della vita eterna e ci hai promesso la vita eterna, conferma e conforta la nostra fede in te e nella parola che ci hai dato, perché senza questa fiducia e senza questa speranza eterna noi perdiamo la voglia di amare e viene meno la voglia di ricominciare, dopo la perdita di una persona cara”.
2. Perdona, o Cristo, tutte le loro colpe. I nostri fratelli defunti hanno commesso dei peccati. Cristo, che non è venuto per condannare, ma per salvare, è pronto a perdonare ogni loro colpa. Ma i peccati di chi ci ha preceduto in questa vita hanno lasciato un mondo più disordinato e noi ora subiamo le conseguenze del male fatto da chi ci ha preceduto. A volte abbiamo anche un rancore preciso verso una persona che pure ci è stata cara. La sua stessa morte può essere avvertita come un dispetto, specialmente se il defunto non ha avuto cura della sua salute: “Mi hai lasciato qui in mezzo ai guai”. Allora è come se Cristo stesso ci chiedesse: “Tu che sei o ti senti vittima del male fatto da questo fratello, sei disposto a perdonargli anche tu, perché possa farlo anche io?”. La nostra preghiera diventa allora come un parere favorevole, un “suffragio” a favore del perdono di Dio per i nostri fratelli. E se i peccati creano divisioni e ingiustizie, ogni atto di carità, di amore verso il prossimo diventa un modo per riparare i danni di chi ci ha preceduto: lo possiamo “offrire” a Cristo, e invocare per loro la sua “indulgenza”.
3. Ricorda, o Cristo, il bene da essi compiuto. Da chi ci ha preceduto abbiamo ereditato del bene. Noi siamo consapevoli che non sempre lo abbiamo apprezzato; non sempre siamo stati degni dei sacrifici che sono a loro costate le cose belle di cui possiamo godere. Ci sentiamo noi in colpa verso di loro: li abbiamo traditi e li abbiamo delusi. Allora ci rivolgiamo al Signore con questa fiducia: “Tu, o Signore, che non tradisci e che hai visto il bene da essi compiuto, ricompensali tu e ricevili nella vita eterna questi nostri fratelli, verso i quali noi siamo continuamente in debito di riconoscenza”.